Gianluca Marziani: [...] La scultura Lactaria evoca la vicenda dei neonati non riconosciuti o nati da genitori troppo poveri. Si narra che gli infanti venivano deposti nel foro olitorio sulla cosiddetta “columna lactaria”, dove potevano essere allattati da altre donne o lasciati morire in totale abbandono. Il tema dell’infanzia è in realtà un pretesto per stabilire nuove riflessioni sulla condizione umana in una società dove le cose si trasformano ma le necessità permangono, identiche nel tempo, simili nello spazio. Manciocco, attraverso simbologie percettive, riporta il pensiero su termini come “violenza”, “crudeltà”, “cattiveria”, “necessità”, “spietatezza”, senza però dare un giudizio morale, semmai narrando gli accadimenti oggettivi e le strategie che l’arte si concede per interpretare la storia. Una lezione per non fermarsi alla cronaca del quotidiano, per leggere la Storia come un organismo solido ma elastico. Lo spunto etico per capire che nessun valore è irremovibile e tutto si plasma di continuo, come un paesaggio multiorganico in cui le idee si contaminano e le strategie d’interpreta- zione si sovrappongono per una comune crescita.
Nicolas Charlet: “Luigi Manciocco est un personnage silencieux et cérébral. La tension qui l’anime et l’extrême rigueur de sa démarche sont éloquentes. J’ai été frappé par la puissan- ce évocatrice de son installation où le public se tenait en silence. Sous le regard insistant de Klein, de Sainte-Rita et de Dino Buzzati, qui nous fixent depuis le mur blanc, la blessure sanguinolente d’un autre mur immaculé fait écho à la di- sparition progressive d’un cube de glace et à la présence fantomatique de bébés dans une gouttière et dans un bloc de cire. Manciocco interroge tout à la fois le rite et le mythe, la présence et la disparition, l’éternité et le passage.”
Lactaria (2014). Scultura in alluminio, blocco di cera.